Circa 23 milioni di euro, iniziali, per ristrutturare i padiglioni storici e renderli funzionali ad accogliere uffici di aziende e società regionali, laboratori ed archivi della ASL. Questa la decisione della Regione Lazio sul futuro dell’ex manicomio Santa Maria della Pietà, approvata con la Delibera di Giunta n.787 del 20 dicembre 2016, che prevede il riordino del patrimonio immobiliare e del parco della struttura. Un’operazione con cui si vuole trasformare un comprensorio di valore storico, architettonico, paesaggistico ed ambientale, in un agglomerato di uffici regionali e strutture della ASL, con gravi ricadute sulla viabilità del quadrante e la conservazione del parco, sottraendolo all’uso dei cittadini e col rischi che si trasformi in un posteggio a cielo aperto..
Una scelta contestata dai residenti della zona che avevano dato vita a una raccolta firme per una legge di iniziativa popolare con sui si chiedeva una nuova progettazione urbanistica dell’unica centralità urbana interamente pubblica prevista dal PRG di Roma, per rendere quel luogo funzionale ad un uso sociale, culturale e pubblico a vantaggio dei cittadini di Roma, trasformandolo in un polo che comprendesse uffici regionali e attività sanitarie, diagnostiche o di accoglienza e ricovero, riabilitazione ed amministrative, riportando quei luoghi a dare ospitalità alla sofferenza ed al disagio.
“Sul Santa Maria della Pietà la giunta regionale del Lazio ha sbagliato – ha sottolineato in una nota Stefano Fassina, consigliere capitolino di Sinistra x Roma – sia nel metodo che nel merito. Nel metodo ha ignorato la delibera di iniziativa popolare relativa alle prospettive del rilevantissimo complesso architettonico e urbanistico. Nel merito ha stravolto le finalità programmate per l’ex ospedale psichiatrico. Di fronte a tale grave errore la giunta capitolina non può rimanere a guardare ma deve aprire un confronto politico con la Regione Lazio per salvaguardare l’unica centralità urbana interamente pubblica prevista dal PRG di Roma. Sinistra per Roma presenterà al più presto un odg in Consiglio Comunale per sostenere la delibera di iniziativa popolare e chiedere alla Sindaca Raggi di intervenire sulla decisione della Giunga Zingaretti”.
